Incendi boschivi dal 2009 a maggio 2016 in Italia e il caso Sicilia

Introduzione: un ettaro su tre andato in fiamme in sette anni



Nel periodo 2009 - 2016 in Italia un ettaro di superficie su tre è andato in fumo in Sicilia, un ettaro su cinque in Sardegna. In totale due terzi degli incendi italiani ha interessato le isole maggiori e la Calabria. Sempre nelle isole maggiori gli incendi più devastanti. Ed in Sicilia la matrice dolosa viene accertata nella stragrande maggioranza dei casi. “Per incendio boschivo si intende un fuoco con suscettività a espandersi su aree boscate, cespugliate o arborate [...]” così recita l’art. 2 della Legge 353/2000 (Legge-quadro in materia di incendi boschivi). L’Incendio non boschivo, al contrario, si estende su aree diverse da quelle forestali e non le minaccia.


Analisi: più incendi al sud, dati peggiori per Sicilia, Calabria e Campania



Un ruolo preminente nella rilevazione delle aree percorse dal fuoco è data al Corpo Forestale dello Stato. Secondo i dati da questi raccolti sono stati 39203 il numero totale degli incendi avvenuti in Italia dal 2009 al maggio 2016. Circa il 16,6% sono avvenuti in Sicilia seguita in ordine da Campania e Calabria rispettivamente con il 14,6% e il 13,7%. Valutando invece gli ettari percorsi dal fuoco ben il 50% circa si concentra nella sola Italia insulare (e se aggiungiamo la sola Calabria si arriva al 64%)



Da un confronto tra le due rappresentazioni precedenti, risalta come il divario percentuale tra le regioni insulari e le altre aumenti sensibilmente se passiamo dal “numero di incendi” alla “superficie percorsa dal fuoco”. L’opposto si verifica per la Campania. E’ la conseguenza dell’elevata incidenza unitaria degli incendi in ettari. Infatti in Sicilia e Sardegna vengono bruciati rispettivamente 19,5 e 17,6 ettari per incendio nel periodo considerato. In Campania ad esempio soli 4,6 ettari per incendio. Tra le regioni centrali la più colpita è il Lazio mentre tra le settentrionali la Liguria, il Piemonte e la Lombardia. in queste ultime due regioni è nel 2015 che si registra il picco di aree bruciate dal fuoco, rispettivamente il 37% e il 30% di quanto interessato nell’intero periodo (circa 4800 ettari) Sempre con riferimento alla superficie interessata dagli eventi, nell’intero periodo, questa risulta in media quasi equamente suddivisa tra boscata e non boscata.





Gli anni 2011-2012 hanno visto un'impennata del numero di incendi superando quota 8 mila per anno. Nel 2012 in particolare vengono bruciati 130.799 ettari di superficie superando del 47% circa la media tra gli altri anni (non considerando il 2016). In ciò hanno avuto un triste ruolo predominante la Sicilia e la Calabria dove si sono concentrati il 60% degli incendi.





Il caso Siciliano: incendi dolosi in tre casi su quattro



Giovedì 16/06/2016 la Sicilia entra ufficialmente nell’odiata stagione degli “incendi”. Centinaia di incendi divampano contemporaneamente in diverse territori dell’isola e capita che in un medesimo territorio le fiamme divampino a partire da diversi punti. Gli organi di stampa, le istituzioni e l’opinione pubblica sembrano concordi nel giudicare gli eventi straordinari di quel giorno di una potenza distruttiva senza precedenti e soprattutto di origine dolosa. Ma quali sono i documenti di pianificazione inerenti le attività di prevenzione e repressione degli incendi nel territorio siciliano? Il documento principale, elaborato dal Corpo Forestale della Regione Siciliana, come previsto dalla Legge 353/2000, è il “Piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta agli incendi boschivi” (Piano AIB 2015). È proprio il Piano AIB 2015 che, riportando i dati statistici ufficiali del decennio 1998-2008, certifica la matrice dolosa per il 74,6% degli ettari incendiati (da considerare inoltre che un’ulteriore 20% ha cause dubbie). Percentuale che nel quadriennio 2010-2013 viene invece stimata pari all’82%. I dati provengono per la gran parte dal Sistema Informativo Forestale siciliano. La schiacciante e ufficiale predominanza di eventi di origine dolosa indurrebbe quindi ad una riflessione più approfondita su azioni specifiche e mirate di prevenzione.

La contromossa della Giunta Regionale

Il 22/06/2016 la Giunta Regionale ha deliberato tre proposte aventi ad oggetto la dichiarazione dello stato di calamità naturale, la richiesta dello stato di emergenza rivolta agli organi statali, e il coordinamento delle attività tra i componenti il Sistema regionale di Protezione Civile. Nella prima, due dati fra tutti: 800 ettari di superficie agricola e boschiva andate in fumo nella sola Isola di Pantelleria a fine maggio e 80 comuni interessati dalle fiamme nel territorio delle Città Metropolitane di Palermo e Messina nei giorni 15, 16, 17 giugno 2016. Nell’ultima delibera citata invece si specifica che Il Dipartimento Regionale della Protezione Civile dovrà predisporre un piano regionale per il rischio incendi di interfaccia e boschivo con modelli di intervento e procedure afferenti attività di prevenzione, assistenza e soccorso.



Fonte dati: Corpo Forestale dello Stato, Piano AIB 2015 - Regione Siciliana

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